Reflusso: che fastidio!

Reflusso gastro-esofageo, un vero problema, ne soffrono ben 15 milioni di italiani ed è una patologia in continuo aumento.

Parliamo di reflusso quando il contenuto gastrico composto da succhi acidi risale in modo involontario nell’esofago (tratto che collega la bocca allo stomaco). Questo fenomeno fa sì che il contenuto acido dello stomaco vada ad irritare la mucosa esofagea, scatenando così i classici sintomi da reflusso quali: dolore toracico, bruciore della gola, sensazione di acidità in bocca, tosse secca e persistente, nausea, difficoltà di deglutizione, asma, alito cattivo, singhiozzo ed erosione dei denti.

Ma come mai si presenta e perché è sempre più diffuso?

Le cause..

  1. Cardias incontinente: una caratteristica morfologica e soggettiva che fa sì che il cardias, cioè la valvola posta tra esofago e stomaco ,non chiuda bene, venga perciò definita “incontinente “ e che causa la risalita dei succhi gastrici verso l’esofago. 
  1. Fumo: la nicotina delle sigarette infatti oltre ad essere di per sè fortemente irritante, causa incontinenza del cardias e di conseguenza reflusso gastroesofageo.
  1. Farmaci: l’assunzione, sopratutto se prolungata, di alcune tipologie di farmaci induce l’insorgenza del reflusso.
  1. Stress: causa una infiammazione cronica delle mucosa attraverso complessi input cerebrali. Lo stress è responsabile di modifiche fisiologiche in tutto il tratto gastroenterico, intestino compreso.
  1. Alimentazione: la causa senza dubbio predominante in questa così diffusa problematica. Il reflusso infatti è uno dei primi e più importanti segnali collegati ad una cattiva alimentazione.

Quando si parla di disturbi del tratto digerente, come in questo caso, è fondamentale oltre a seguire una terapia farmacologica adeguata, cercare di indagare e comprendere quale delle nostre abitudini quotidiane scatena o peggiora questi fastidi. Se pensiamo al nostro stomaco come ad un contenitore è molto facile comprendere che il suo contenuto, cioè gli alimenti che ingeriamo quotidianamente, siano la causa primaria del suo benessere o malessere. Inoltre avere la mucosa dell’esofago irritata e perseverare con azioni alimentari nefaste significa continuare a buttare alcol su una ferita aperta.

Cosa può aiutare ad evitare e a risolvere questo fenomeno?

  • Mantenersi in linea: l’aumento di peso infatti, sopratutto se localizzato a livello addominale, causa un aumento della pressione dell’addome e una compressione delle pareti dello stomaco, favorendo così la risalita dell’acido verso l’esofago.
  • Riposo notturno: il sonno aiuta a guarire dal reflusso però se adottato nella via corretta. E’, ad esempio, sconsigliato coricarsi subito dopo aver mangiato perché ciò può aggravare la situazione.
  • Pasti regolari: saltare i pasti per poi abbuffarsi è una abitudine errata che porta a difficoltà digestive e a reflusso. Abbiamo uno stile di vita sempre più frenetico ma dedicare una piccola fetta del nostro tempo a curare l’alimentazione è essenziale per mantenerci in salute ed evitare fastidi.
  • Alcolici: l’abuso di alcolici, specialmente se ad alta gradazione, può essere davvero deleterio per la salute del nostro stomaco e non solo.
  • Sostanze gassate: per la loro composizione predispongono più facilmente all’insorgenza del reflusso e se è già presente concorrono ad irritare ulteriormente l’esofago.
  • Caffè e tè: sostanze fortemente irritanti specialmente se assunte a digiuno. Non è utile in questo caso assumere tè deteinato o caffè decaffeinato perché contengono sostanze chimiche ancor più irritanti della teina e caffeina stesse.
  • Pomodoro: è un ortaggio particolarmente sconsigliato per chi soffre di reflusso soprattutto se mangiato sotto forma di passata oppure non di stagione, questo a causa del suo alto livello di acidità e per il contenuto di solanina, una sostanza in alcuni casi urticante per l’apparato gastroenterico.
  • Associazioni alimentari: è importantissimo evitare fenomeni fermentativi durante la fase digestiva per non peggiorare il fenomeno del reflusso.

Ecco perché è molto importante abbinare gli alimenti nel modo corretto. Ad esempio l’associazione di frutta ad altri alimenti provoca alta fermentazione, mentre la frutta mangiata da sola è davvero indicata in soggetti che soffrono di reflusso.

Il reflusso è un problema fastidioso che però solo in pochi casi può scatenare problematiche più serie. Basta assumere accorgimenti alimentari mirati per vederne in poco tempo un netto beneficio.

Dott.ssa Giordana Lucente
Biologo Nutrizionista

 

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